TPL e ferroviario: vincere la sfida del suo rilancio nella fase 2 del Paese e del Veneto

Le Organizzazioni Sindacali del Veneto hanno incontrato il 21 aprile l’Assessore Regionale ai Trasporti ed Infrastrutture Dott.ssa Elisa De Berti, il mattino con le Associazioni datoriali degli autoferrotranvieri internavigatori per il settore della gomma/acqua ed il pomeriggio con Trenitalia e Sistemi Territoriali per il settore del ferro. L’incontro segue il precedente del 9 aprile tra Assessore e OO.SS. richiesto da FILT – CGIL, FIT – CISL E UILTRASPORTI dove abbiamo proposto, certezza del mantenimento del finanziamento pubblico al settore a fronte della pesantissima riduzione dei servizi per effetto di Covid 19, ma anche la necessità di un fondo straordinario della Regione per far fronte ad un ripresa che sarà difficile e complicata sul versante delle mancate entrate dei biglietti e del distanziamento sociale per la tutela della salute dell’utenza e dei lavoratori. Abbiamo fatto presente la grave situazione di perdita del reddito dei lavoratori oggi in ammortizzatore sociale ed al prolungarsi della crisi la necessità di rifinanziamento del fondo bilaterale nazionale, una maggior copertura degli ammortizzatori sociali e di necessarie integrazione al reddito dei lavoratori.
Abbiamo chiesto all’Assessore di costituire una cabina di regia con le associazioni datoriali e OO.SS. per un fronte comune di scenari, valutazioni, ricadute e azioni con l’obiettivo di valorizzare e rilanciare nella fase 2 il servizio pubblico e quanto prima di ripristinare i servizi all’utenza e la rioccupazione dei lavoratori.
Nell’ultimo incontro del 21 aprile registriamo che nei fatti la cabina di regia è stata costituita ed è un dato importante per il governo dei processi e delle ricadute nella complessità della fase che dovremo affrontare e dobbiamo farlo assieme. Molte sono le incertezze su ciò che succederà tra qualche settimana o oltre ma la sfida è essere pronti e preparati a fare le scelte giuste.
Innanzitutto, nonostante le informazioni e dichiarazioni che si sentono da tante fonti, è evidente e assodato che sarà il Governo a decidere sulle riaperture di alcune imprese, sull’eventuale allentamento del lockout e sull’implemento delle condizioni di tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori in base al lavoro svolto dall’apposita “Commissione Colau” appositamente incaricata dal Governo.
Se si riparte, il trasporto pubblico sarà fondamentale per rispondere alla crescita della domanda di mobilità di cittadini e dei lavoratori.
Abbiamo come FILT – CGIL sostenuto che la salute dei lavoratori è il principale obiettivo da realizzare e per questo servono procedure più rigorose e precise sui DPI, sulla sanificazione e igienizzazione dei mezzi, e soprattutto sul distanziamento sociale dell’utenza. Negli autobus e nei vaporetti bisogna limitare posti e disponibilità, per mantenere le distanze e si pone il primo problema di chi deve essere incaricato a far rispettare queste limitazioni.
Lo abbiamo ribadito chiaro che non sono i lavoratori autisti che possono o hanno titolo e autorità per questo controllo che deve essere fatto dalle forze dell’ordine e pubblici ufficiali. Quindi gli Enti Locali devono predisporre queste condizioni e questo controllo. Lo stesso deve essere fatto nelle fermate, soprattutto quelle principali, per evitare assembramenti e fila.
Bisogna implementare i mezzi nelle corse per rispondere alla limitata disponibilità di passeggeri dei mezzi e riuscire a trasportare tutti, ben consapevoli che ciò costituisce un investimento da parte delle aziende ed è anche per questo che servono risorse straordinarie. Il rischio è che molte persone non riescono a salire sui mezzi, non riescono ad andare a lavorare, il servizio pubblico sia inadeguato alla domanda e molti lavoratori utilizzano il mezzo privato intasando strade e aumentando l’inquinamento.
Bisogna diversificare e rendere più flessibili gli orari ed il servizio pubblico e bisogna farlo di concerto con la domanda della stessa flessibilità che sarà realizzata nelle industrie, nei distretti produttivi e domani immaginiamo nel trasporto scolastico.
Va assolutamente evitato ed impedito che ci sia un mercato di noleggio di mezzi privati che per rispondere alla domanda si sostituisca al servizio pubblico di trasporto. Anzi, abbiamo chiesto che la Regione si assuma l’impegno di verificare con Confindustria di un eventuale sostegno e/o contributo delle aziende produttrici che hanno bisogno del trasporto pubblico dei propri lavoratori, proprio per favorire in questa emergenza la sua efficacia ed efficienza.
Bisogna evitare le code e le file alle fermate e gli autobus pieni. Questa ha spesso contraddistinto le condizioni del servizio e del lavoro nel TPL, non è più possibile e si deve riorganizzare complessivamente la mobilità nelle città e per i lavoratori.
Questa è la versa sfida che dobbiamo vincere, un’opportunità che dobbiamo cogliere, un rilancio del servizio pubblico di trasporto nel veneto.
Questi temi ovviamente riguardano molte altre Regioni, e sono al centro del confronto con Governo anche in questi giorni.
Ci siamo aggiornati alla prossima settimana per avere alcune risposte ai problemi posti.
Nel pomeriggio l’incontro sul TPL – Ferro in Veneto, con la presenza dei responsabili di Trenitalia e di Sistemi Territoriali.
Salute e sicurezza, DPI, distanziamento sociale, procedure e linee guida da ridefinire in base alla ripresa del lavoro, investimenti, potenziamento del servizio e dei mezzi, risorse straordinarie. Anche per il trasporto su ferro, come per la gomma i temi sono sostanzialmente gli stessi, con le relative specificità.
Le aziende ci hanno informato che probabilmente ai primi di maggio organizzano la ripresa fino al 40/50% dei servizi ferroviari nel Veneto, e in proporzione delle funzioni relative alle manutenzioni dei mezzi e dei servizi ai treni ed ai passeggeri.
Quale e come sarà garantita la salute dei lavoratori e dei passeggeri e alla ripresa della domanda anche la graduale offerta di servizio pubblico.
Abbiamo, come FILT – CGIL fatto proposte. Sul distanziamento sociale riteniamo non sia sufficiente una preventiva informazione con monitor da parte di Trenitalia sulla disponibilità dei posti in treno scaricando ai capotreno l’onere della vigilanza e del controllo degli accessi al treno nei binari e nelle carrozze. Lo ribadiamo perché riteniamo difficile un governo dell’utenza che vuole salire in treno per spostarsi o che possa sedersi in posti inibiti per effetto del distanziamento minimo. Anche Sistemi Territoriali informerà preventivamente l’utenza sui posti disponibili, ma limita gli accessi riferiti alle disponibilità di ogni carrozza.
Su questo noi abbiamo proposto, come per l’Alta Velocità, che in via straordinaria, si faccia un salto di qualità vero e si implementi la possibilità anche nel Trasporto Regionale di poter fare le prenotazioni attraverso un software che indichi sui biglietti all’acquisto, in qualsiasi forma fatto, il numero del posto utile e che chiaramente al suo esaurimento indichi orari e mezzi disponibili successivamente.
Riteniamo che è dall’accesso al servizio che si deve organizzare l’utenza proprio per evitare assembramenti, code e soprattutto “assalti” ai treni oltre le disponibilità utili alla tutela della salute.
Anche per i ferrovieri ribadiamo che non hanno funzioni di controllo, polizia e sanzioni su chi non rispetta le regole, e che un conto è un’azione doverosa di vigilanza altra cosa è l’intervento inibitorio o sanzionatorio o altro che spetta chiaramente alle forze dell’ordine.
Abbiamo posto la necessità della presenza nella prossima riunione della società che gestisce le stazioni, perché è evidente che tutti passano da li, e che è molto complicato il governo dei flussi dell’utenza e dei lavoratori, non solo nelle piccole stazioni ma soprattutto nelle grandi dove assieme ai lavoratori ferrovieri si convive con spazi e lavoratori che fanno servizi all’utenza, dagli alimentari, ai bar, ai tabacchi alle edicole e molto altro. Come la convivenza, come una adeguata politica di orari flessibili, come impediamo che nelle stazioni ci si fermi oltremodo come si fa ad un supermercato quando l’emergenza deve riportare l’uso delle stazioni ferroviarie alla sua origine di accesso al treno.
Anche su questo la Regione si è impegnata ad una successivo approfondimento del problema.
Infine abbiamo come FILT – CGIL riproposto all’assessore il nodo politico vero della scelta per il rilancio del servizio pubblico di trasporto nel territorio. Lo sostiene anche il nuovo Piano Regionale dei Trasporti, e usciremo dall’emergenza Coronavirus in una situazione molto diversa rispetto a prima.
Ci sarà una domanda più flessibile del trasporto pubblico, dovremo riorganizzare gli orari e le fasce di punta che devono redistribuire capacità e servizi nel tempo. Dobbiamo rispondere alla domanda di servizio che nella gradualità della ripresa sarà non generale ma specifica per aree, aziende territori, e domani scuole.
Tutto ciò sarà nuovo, tutto ciò significa ridisegnare l’organizzazione della mobilità del territorio, non lasciare le aziende da sole, ad organizzarlo magari nella dispendiosa competizione tra loro, e avere un quadro e regia regionale (che ne ha titolarità e competenza) per realizzare un salto di qualità che parte dal trasporto ferroviario e con rete ad induzione per i collegamenti attraverso autobus fino alle destinazioni dell’utenza.
L’assessore ha condiviso le osservazioni proposte ha ribadito la forte incertezza sull’evoluzione dell’emergenza e della fase 2 ma ritiene importante un governo il più possibile coordinato e condiviso delle scelte da fare per il rilancio del servizio pubblico di TPL.
Ci siamo aggiornati alla prossima settimana.
Segreteria Filt Veneto
Venezia, 22 aprile 2020