Incendi autotrasporti nel veronese: serve maggior impegno della politica locale e naz.le

Il 27 agosto un’azienda di trasporti è stata vittima di un incendio di natura quasi certamente dolosa. Questo è l’ennesimo episodio “sospetto” che oramai caratterizza il settore dell’autotrasporto veronese che da diverso tempo sembra essere particolarmente attraente per le organizzazioni criminali, le quali riescono ad infiltrarsi con facilità anche grazie alle oramai note “zone grigie” che lo caratterizzano (tariffe palesemente sottocosto o interminabili filiere). Sicuramente al momento nessuno può avere certezze sulle cause del rogo di Costermano, ma oggettivamente è difficile non ricondurli a tentativi di estorsioni e/o intimidazioni malavitose.
L’episodio che ha visto coinvolta la HB Transport è di una gravità inaudita e giustamente la stampa locale ne ha dato ampio spazio, ma particolarmente sorprendente è stato il silenzio assordante delle Istituzioni e degli esponenti politici nazionali e locali, a parte qualche rara eccezione.
Appare davvero incomprensibile che solo pochissimi esponenti politici abbiano sentito il dovere di intervenire su questo episodio che mina seriamente il nostro tessuto economico, mentre altri soggetti hanno fatto dichiarazioni ambigue sulla possibile natura dell’attentato, come a voler minimizzare l’accaduto dimenticando che questo è il terzo grave incendio che colpisce il settore dell’autotrasporto negli ultimi otto mesi. Sicuramente la magistratura starà lavorando intensamente per dare nomi e volti agli autori dell’incendio e per scoprire eventuali collegamenti con le infiltrazioni mafiose, ma è necessario che anche altri soggetti comincino a porre maggiore attenzione su questo tema perché “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” (cit. Agatha Christie).
E’ importante, ad esempio, che tutte le Istituzioni locali comincino a puntare la lente di ingrandimento sul tema delle infiltrazioni mafiose perché è oramai conclamato che il nostro tessuto economico e imprenditoriale soffre di questo male, come dimostrano le decine di inderdittive emesse dal Prefetto di Verona negli ultimi tempi.
Anche a livello nazionale sarebbe necessario avere la stessa attenzione e sarebbe auspicabile che tutti i Parlamentari veronesi presentassero una interrogazione al Ministro dell’Interno per dare visibilità a livello nazionale a questa preoccupante vicenda.
L’inserimento della criminalità organizzata nel tessuto produttivo, necessario anche per riciclare denaro sporco, è da combattere con decisione anche perché mette in ginocchio le aziende serie e responsabili, causando quindi disoccupazione, abbassamenti di salari e di diritti per i lavoratori.
La FILT CGIL, dal suo canto, continuerà a segnalare alle autorità competenti le società legate a persone che non hanno mai avuto l’onestà e la trasparenza nel loro DNA, ma è altrettanto fondamentale che si apra una fase di discussione seria e costruttiva con l’intera classe politica locale, parte della quale in passato ha reagito con stizza a chi segnalava situazioni ambigue e pericolose.
Le organizzazioni criminali approfittano dell’omertà di politici e cittadini che ignorano, o fanno finta di ignorare “situazioni strane”, che nel nostro territorio sono oramai evidenti ad occhio nudo in tutti i settori produttivi. Non è neanche immaginabile che le forze dell’ordine, da sole, possano debellare questa piaga che evidentemente si deve combattere anche sotto il profilo politico, culturale e anche sindacale.
Denunciare tutte le situazioni sospette deve essere un dovere per amministratori, imprenditori e organizzazioni sindacali; tutti devono coerentemente avere comportamenti impeccabili e devono attivarsi per diffondere al massimo la cultura della legalità, soprattutto tra i giovani.
In questo senso il lavoro sarà lungo e difficile anche perché negli ultimi anni gli amministratori della nostra la nostra città, come nel resto del nostro Paese, non hanno certo brillato in questo senso: alcuni sono stati condannati per corruzione, altri si sono dimessi per comportamenti forse non perseguibili penalmente ma molto discutibili sotto il profilo etico e morale.
Sarà fondamentale cambiare registro e forse il cambio a Palazzo Barbieri aiuterà la società veronese in questa operazione. Per fare ciò sarebbe auspicabile che tutto il nuovo Consiglio Comunale dia segnali concreti di discontinuità rispetto al passato e su questo tema si faccia promotore di iniziative a tutela della legalità, tema che in passato non sempre è stato considerato come priorità.
Mario Lumastro
Segretario Generale FILT CGIL Verona